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Quale scenario ci aspetta al termine del lock-down? – Il piano d’azione da sviluppare ora

A seconda del punto in cui un business si trova, all’interno della catena del valore, lo scenario che si troverà di fronte al termine di questa situazione d’emergenza, che tutti stiamo vivendo, sarà diverso.

Per tutti, in ogni caso, nel breve periodo ci si aspetta un effetto “elastico”, più o meno ampio, caratterizzato da variazioni altalenanti che si propagheranno lungo tutta la catena, in un saliscendi continuo, prima di riuscire a ritrovare finalmente un nuovo equilibrio nel medio-lungo periodo.

Dopo un eventuale temporaneo calo della domanda, si assisterà ad un aumento repentino e marcato della stessa. E questa dinamica si ripeterà più volte, con flessioni sempre più ridotte, fino ad arrivare ad una stabilità.

Ecco quindi che la capacità di riorganizzarsi in modo da far fronte a questa dinamica è prioritaria. Per fare ciò le aziende dovranno riuscire ad adeguarsi dal punto di vista tecnico e, soprattutto, per quanto riguarda l’assetto mentale.

La cosa più urgente e importante da fare ADESSO è predisporre un piano di cassa per far fronte al fabbisogno. Da consulenti, raccomandiamo di formulare il “worst case scenario”, per cercare di essere pronti “a tutto”.

Il piano dovrà considerare gli impegni pregressi attualmente sospesi e rimandati per effetto degli interventi statali o per impossibilità temporanea di farvi fronte, la contrazione delle entrate per effetto del periodo di stop e la necessità di sostenere uscite per far ripartire le attività.

Questo piano rappresenta uno strumento fondamentale perché garantisce consapevolezza della situazione e consente di muoversi tempestivamente, avanzando richieste di finanziamento oppure chiedendo altre dilazioni di pagamento necessarie a far ripartire l’attività quando sarà il momento.

In questo periodo è altresì fondamentale preparare un’azione commerciale “sostenibile” che consenta di far ripartire le vendite e rimettere in moto i processi per tutti gli operatori collocati nella catena del valore.  Le azioni saranno ovviamente diverse a seconda del punto in cui l’azienda si trova, come dicevamo.  Gli atteggiamenti collaborativi tra le aziende consentiranno una ripresa di più ampio respiro.

I benefici economici derivanti dallo smart working “forzato”, potranno essere mantenuti, valutando se e come conviene prolungare il lavoro da remoto, anche parzialmente, per il tempo necessario a contenere il più possibile i costi fissi.  Ciò significa fare sin da ora una pianificazione dell’organizzazione del lavoro da attivare al termine del lock-down, per le diverse funzioni aziendali.

In queste settimane occorre resistere, ripensare, ridisegnare e pianificare consapevolmente il nuovo domani.

Una oculata pianificazione e gestione di cassa, insieme all’attivazione degli strumenti più idonei a sostenere il fabbisogno, sono fattori fondamentali su cui lavorare adesso.

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