Coaching Agile

Il business coaching agile

Nel nostro precedente articolo abbiamo analizzato come l’approccio agile si sia diffuso all’interno di realtà aziendali assai diverse tra loro, in virtù del loro orientamento “naturale” verso l’apprendimento, il miglioramento continuo e la performance.

In base a questi presupposti è inevitabilmente che anche lo stile manageriale ne sia influenzato, portando una maggiore attenzione verso il costante (e controllato) supporto alle risorse nella sperimentazione al di fuori della zona di confort.

Ma come sviluppare uno stile manageriale agile? La risposta può arrivare dal coaching.

Lo scopo di molte attività di business coaching, infatti, è quello di portare le persone al di fuori delle aree in cui abitualmente si muovono, favorendo così nuovi comportamenti e spingendole a “dotarsi” di nuovi strumenti per sviluppare il proprio potenziale.

Affiancare all’approccio organizzativo agile le componenti del coaching permette ai manager e ai team di spostarsi verso livelli di apprendimento, coinvolgimento e performance sempre più elevati.

Se approfondiamo le motivazioni dei (fin troppo) numerosi casi in cui organizzazioni abbiano perso rapidamente i benefici dell’introduzione di approcci agili, scopriamo che quasi sempre non è stata riservata sufficiente attenzione al fattore umano.

A fronte dell’introduzione di una serie di passi volti alla produzione e gestione snella, troppo spesso non corrisponde un coinvolgimento delle risorse in ottica di consapevolezza e responsabilità. Di conseguenza si rimane legati ad uno stile manageriale di tipo direttivo anziché collaborativo come vorrebbe la logica agile.

Ci sono due aspetti su cui porre particolare attenzione:

  • è necessario lavorare innanzitutto per identificare e condividere gli obiettivi da raggiungere. Manager e team partono da quelli finali, passando da quelli di performance e di processo (e a proposito di obiettivi, qui un nostro articolo: http://bit.ly/2KAhSil).
  • è fondamentale introdurre il concetto di “controllo costante”. Osservazioni e misurazioni attente a quanto succede per portare alla luce eventuali problemi e identificare le modalità eccellenti da replicare o da migliorare. Abbandoniamo valutazioni basate sulle ipotesi!

Tutto ciò potrà poi essere “agilmente” inserito nel ciclo PLAN-DO-CHECK-ACT che stimola il continuo miglioramento della performance.

In un’organizzazione agile, il coaching ottiene il massimo livello di efficacia quando permette la sperimentazione e l’utilizzo di approcci differenti, accettando il possibile fallimento come momento di apprendimento così come in caso di successo.

La cultura coaching agile può essere sviluppata attingendo a differenti modelli e strumenti, con l’aiuto di professionisti esterni, ma anche attraverso coach interni. Proprio in quest’ottica PMCCOACH suggerisce livelli di approfondimento che portino in primis i manager a sviluppare competenze e strumenti di coaching da utilizzare costantemente all’interno dei propri team. Successivamente, si potrà poi pensare di “elevare” alcuni di loro a professional coach. Queste figure diventeranno il punto di riferimento per supportare l’organizzazione durante i cambiamenti, per lo sviluppo della leadership e l’applicazione dell’approccio agile a tutti i livelli dell’organizzazione.

L’obiettivo è sempre quello di avere organizzazioni pienamente consapevoli ed autonome nello sviluppo delle performance personali e organizzative e dotate di figure chiave in possesso di metodologie e strumenti appropriati.