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Climart Zeta: consapevolezza, misura, trasformazione

Una storia di lungimiranza imprenditoriale e affiancamento consulenziale evolutivo

Ci sono casi che diventano paradigmi. Il percorso intrapreso da Climart Zeta, storica azienda bolognese nel settore degli impianti di climatizzazione, non è solo un esempio virtuoso di applicazione degli adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili, ma anche la dimostrazione concreta di come un’impresa possa scegliere di anticipare il cambiamento, piuttosto che subirlo. E proprio per questo rappresenta una case history emblematica per PMC Coach.

Nel 2025 Climart Zeta compie 45 anni. “Un traguardo importante “, racconta il presidente Alessandro Zanarini, “ma anche il momento in cui ci siamo detti: fermiamoci un attimo a riflettere, facciamo il punto, chiediamoci se siamo pronti per il futuro”. Non una crisi da gestire, dunque, ma una volontà lucida di mettere in discussione le proprie abitudini organizzative, gestionali e strategiche. Ed è da questa consapevolezza che nasce l’incontro con Solutio Team.

Un approccio integrato e misurabile

«Ciò che ci ha colpito da subito è stata la visione sistemica e il linguaggio comune del team: non il singolo consulente, ma una squadra con competenze complementari, in grado di accompagnarci passo dopo passo». Questo approccio organico, come lo definisce Zanarini, si è tradotto in un affiancamento su più livelli: organizzativo, economico-finanziario, strategico, culturale.

Diego Pasqualini, consulente PMC Coach e uno dei registi dell’intervento, lo spiega così: «Siamo partiti da un bisogno di chiarezza. Climart Zeta non aveva un problema urgente, ma una consapevolezza da cui discendeva un’esigenza: prepararsi con metodo agli scenari futuri».

Gli strumenti: clima, KPI, processi

Il percorso si è articolato in più fasi, secondo una logica iterativa: rilevazione dei bisogni, attivazione delle competenze interne al team, co-progettazione con l’azienda, implementazione.

Uno dei primi fronti affrontati è stato l’aggiornamento degli organigrammi e la mappatura dei processi critici, sia sul versante tecnico (programmazione e assistenza), sia su quello commerciale (gestione delle manutenzioni ordinarie e straordinarie).

Fondamentale è stata anche l’analisi di clima organizzativo, sviluppata con strumenti derivati dal modello Six Seconds sull’intelligenza emotiva: «Abbiamo aiutato l’azienda a misurare ciò che conta davvero: motivazione, collaborazione, capacità di affrontare il cambiamento», afferma Pasqualini. Non a caso, una delle espressioni chiave emerse nell’evento del 28 ottobre è proprio questa: misurare ciò che conta.

Una cultura della misura e del confronto

Il concetto di misurazione ha attraversato tutto il progetto. I processi sono stati non solo analizzati, ma anche codificati, resi monitorabili, arricchiti da indicatori di performance. Anche la gestione del preventivo, ad esempio, è stata ripensata: dalla richiesta iniziale alla chiusura dell’opportunità commerciale, ogni fase è stata descritta, ottimizzata, associata a KPI chiari e condivisi.

Questa evoluzione organizzativa si è accompagnata a un salto culturale. Come ha ricordato Zanarini durante l’evento: «Noi siamo nati come artigiani, con processi cresciuti insieme all’azienda. Ma a un certo punto abbiamo sentito che ci serviva uno step ulteriore. Da imprenditore, mi sono reso conto che non avevo più energie da dedicare alla riorganizzazione. Lavoravamo molto, ma sempre con la testa sul breve periodo. Avevamo bisogno di strumenti, ma anche di nuovi sguardi».

L’intelligenza emotiva come leva di cambiamento

Non solo numeri. Un filo rosso che ha attraversato l’intero percorso è stato il lavoro sulle relazioni interne. Come sottolinea Pasqualini: «In una PMI la fiducia verso il consulente esterno non è scontata. Il nostro obiettivo non è mai imporre soluzioni, ma facilitare processi. Far emergere consapevolezze. E lavorare insieme». Anche per questo si è scelto un approccio “leggero”: pochi consulenti in presenza, per non generare timori o resistenze. «Ci siamo guadagnati la fiducia passo dopo passo».

L’uso di strumenti ispirati all’intelligenza emotiva ha favorito proprio questo: ascolto, coinvolgimento, co-costruzione. L’azienda ha ripensato non solo i processi, ma anche il modo in cui le persone si sentono parte attiva del cambiamento.

L’insegnamento di una storia

Climart Zeta ha scelto di farsi accompagnare. Ha riconosciuto un bisogno culturale prima ancora che operativo. E ha costruito un percorso che oggi la rende più forte, più consapevole, più capace di affrontare la complessità.

«Abbiamo sempre affrontato tutto da soli», ha raccontato Zanarini, «ma a un certo punto abbiamo capito che serviva un supporto esterno, che ci aiutasse a vedere più in là, a pianificare, a costruire futuro».

Una lezione preziosa per molte PMI: che il vero cambiamento parte dalla capacità di guardarsi dentro e di misurare ciò che conta.